
V EDIZIONE FIERA DEL REGALO - Sapori e solidarietà
Parte il progetto S.O.P.
Volontariato: sono 826.000 i volontari in Italia

E' quanto emerge dalla ricerca presentata durante il convegno "Il volontariato in Europa" promosso a Lucca dal Cnv.
Concludono la classifica la protezione civile (10,2%) e l'ambiente (4,3%). Questi dati sono stati presentati stamani in occasione del convegno internazionale "Il Volontariato in Europa: la ricerca come strumento per scegliere" (organizzato a Lucca dal dal Centro nazionale per il volontariato in collaborazione con la Regione Toscana, CSVnet, Cesvot e Fondazione Volontariato e Partecipazione).
Complessivamente i volontari attivi nelle organizzazioni italiane sono poco meno di 1 milione, di cui il 54,4% sono uomini e il 45,6% donne. Più in generale, le risorse umane del terzo settore equivalgono a 868.000 persone così suddivise: 826.000 volontari, 12.000 impiegati, 13.000 collaboratori, 7.000 religiosi, 9.000 volontari in servizio civile. L'età dei volontari comprende un po' tutte le fasce di età, ed è così suddivisa: fra 30 e 54 anni (41,1%), sotto i 29 anni (22,1%). Tra 55 e 64 anni (23,3%). Hanno più di 64 anni il 13,5% dei volontari.
La ricerca in questione è stata realizzata dal Centro nazionale per il volontariato in collaborazione con il Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato (Csvnet) e altre organizzazioni nazionali. All'inizio del 2010 saranno pubblicati i dati comparati di tutti i paesi europei, che metteranno a confronto le informazioni raccolte in questi ultimi 3 anni.
Da questa analisi emerge che nei paesi dove esiste questo, una legge ad hoc, come in Italia, è affermato il valore della gratuità e della partecipazione. In Belgio, ad esempio, la legge sul volontariato (datata 3 luglio 2005) sottolinea che le attività sono volte esclusivamente al benessere della società. In Spagna, la legge (15 gennaio 1996) ha lo scopo di promuovere la partecipazione dei cittadini e programmi di interesse generale. In Gran Bretagna, invece, non c'è alcuna legge di settore ma la libertà di associazione è riconosciuta; fra i criteri che le organizzazioni devono possedere per essere considerate nelle attività di volontariato ci sono l'indipendenza, il non profit, l'autonomia, l'interesse pubblico.
Dalla ricerca emerge inoltre che, con o senza leggi ad hoc, il volontariato è comunque un'attività diffusa e consolidata in Europa. Se in Italia i volontari sono circa 826.000, in Lituania, invece, rappresentano il 3% della popolazione (soprattutto in sanità); in Belgio i volontari sarebbero un milione e mezzo (il 17% della popolazione); nella Repubblica Ceca circa un milione (10% della popolazione). In Francia, invece, i volontari sarebbe 11 milioni (18%), in Spagna circa il 2,8% della popolazione e in Polonia il 4%.
Fonte: www.volontariatoggi.info
NUBIFRAGIO A MESSINA

DAL MINISTERO DELLA SALUTE

I sintomi della nuova influenza umana da virus A(H1N1) sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse. Alcune persone hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea.
Scendendo nel dettaglio, l'influenza A (H1N1) viene definita un'affezione respiratoria acuta a esordio brusco e improvviso con febbre di circa 38° o superiore, accompagnata da uno dei seguenti sintomi:
- cefalea
- malessere generalizzato
- sensazione di febbre (sudorazione brividi)
- astenia (debolezza)
- tosse
- mal di gola (faringodinia)
- congestione nasale
- i bambini più piccoli non sono in grado di descrivere i sintomi generali, che invece si possono manifestare con irritabilità, pianto, inappetenza;
- nel lattante l'influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e solo eccezionalmente da febbre;
- occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell'influenza nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata;
- nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringotracheite e bronchite.
E’ definitivamente esclusa, invece, ogni possibilità di trasmissione del virus mangiando carne di maiale o prodotti ottenuti dalla lavorazione di questa. A prescindere dall’influenza, è sempre preferibile mangiare carne ben cotta (cottura ad almeno 70-80°, fino a che non ci siano più parti rosee).
Per quanto riguarda i luoghi dove è più facile restare contagiati, sono gli stessi in cui si rischia di contrarre l’influenza stagionale: i luoghi affollati, non necessariamente al chiuso (cinema, autobus, metropolitane), ma anche all’aperto (grandi manifestazioni sportive e di piazza, concerti, discoteche sulla spiaggia). Fattori favorenti sono il freddo (i virus influenzali sopravvivono meglio in ambiente freddo) e l’umidità.
Il periodo di incubazione della influenza, sia della forma classica che da nuovo virus AH1N1 è molto breve, generalmente da 1 a 3 giorni.
Al pari dell’influenza classica o stagionale, le persone adulte con influenza da nuovo virus A(H1N1) sono contagiose (in grado di trasmettere l’infezione ad altri) già durante le ultimissime fasi del periodo di incubazione, immediatamente prima della comparsa dei sintomi, e rimangono tali fino ad un massimo di sette giorni dall’inizio di questi. I bambini, soprattutto quelli più piccoli, possono invece rimanere contagiosi più a lungo.
L’arma più efficace, in attesa del vaccino specifico, resta sicuramente la prevenzione. Per proteggersi adeguatamente basta osservare una serie di precauzioni semplici nella vita di tutti i giorni, in grado di prevenire la diffusione di germi che provocano infezioni respiratorie come l’influenza.
Vediamole:
- coprire con un fazzoletto naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura dopo averlo usato;
- lavare spesso le mani con acqua e sapone specialmente dopo avere tossito o starnutito e dopo aver frequentato luoghi pubblici; sono utili ed efficaci anche detergenti per le mani a base di alcol;
- cercare di evitare contatti con persone che presentano sintomi di influenza: la distanza di “sicurezza” è di almeno 50 cm, che diventano 1,5 metri – 2 metri se la persona tossisce o starnutisce un metro se la persona infetta starnutisce, (le goccioline di secrezioni respiratorie che contengono il virus si muovono a una velocità di 150 km l’ora)
- evitare di toccare occhi, naso e bocca perché i germi si diffondono proprio in questo modo.
- in caso di influenza, rimanere a casa e limitare i contatti con altre persone per evitare di infettarle
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